L’Egle era un piroscafo da carico lungo oltre 70 m costruito nel 1893 e iscritto al Compartimento Marittimo di Genova. Durante il secondo conflitto mondiale fu requisito dalla Regia Marina e adibito al trasporto di rifornimenti. Fu affondato con tre siluri il 29 marzo del 1943 dal sommergibile olandese Dolfijn mentre, a circa un miglio da Capo Carbonara, era in navigazione da Cagliari verso La Maddalena, scortato da un dragamine.
Il relitto, molto collassato, è posato in assetto di navigazione su un fondo detritico a circa 35 m di profondità. Tutto l’ambiente circostante e in larga parte anche le lamiere sono ricoperti dalla fitta trama della caulerpa a grappoli (Caulerpa racemosa), un’alga verde penetrata in Mediterraneo dal Mar Rosso che si sta diffondendo con un’impressionante velocità. Le lamiere sono ricoperte anche dalle normali alghe fotofile nostrane, con esemplari di Codium bursa dalla caratteristica forma a palla.
Nelle zone meno illuminate spiccano i colori delle spugne e si trovano rade colonie di gorgonia gialla (Eunicella cavolinii).
Sul fondo a ridosso della poppa dello scafo si trovano alcuni esemplari di nacchera (Pinna nobilis). Sul relitto si incontrano pesci stanziali come gli scorfani, ma spesso anche pesci di passo come le ricciole.
L’immersione sull’Egle è un’ottima opportunità per visitare il relitto di una nave facilmente accessibile ai subacquei ricreativi e circondato dalla strepitosa vita acquatica caratteristica dell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara.